Estratto dal Wings Concept Book, intervista a Jungkook.
Q: Ti sei appena diplomato. JK: Se mi fossi diplomato dopo aver sempre studiato, mentre passavo il mio tempo con gli amici, avrei anche potuto pensare di essere finalmente diventato un adulto. Tuttavia, dal momento che ho intrapreso una precisa carriera da quando avevo 15 anni, ancora penso di essere immaturo. Ho 20, ma è come se mentalmente ne avessi 15. Ci sono anche così tanti adulti attorno a me.
Q: I membri ti trattano da adulto? JK: Piuttosto che trattarmi da adulto, mi dicono “Ora sei un adulto anche tu. Sii maturo. Sei un adulto, quindi attento a ciò che fai”, cose di questo tipo (ride). Specialmente quando do fastidio coi miei scherzi in modo pesante, mi dicono di stare fermo o di non esagerare. Sono una persona che impara tutto con l’esperienza. Se mi dicono cose del genere, ascolto e cerco di migliorarmi poco a poco. Credo di stare imparando come funzionino le cose grazie ai miei hyung.
Q: Ciò che hai appena detto ricorda il contenuto del tuo solo, “Begin”. JK: Bang Sihyuk PD-nim e noi sette abbiamo condiviso molto e pianto molto insieme, per ogni volta che abbiamo parlato di stress e cose spiacevoli vissute, da tanto tempo. Dopo aver ascoltato ciò che avevo da dire, quel giorno, Rap Monster hyung è riuscito a scrivere le parole.
Q: Quando pensi a prima e a dopo il debutto, riesci a definire con sicurezza ciò che di te è cambiato grazie ai membri? JK: Sono cambiato molto. Ho guadagnato molta più sicurezza e in passato non sarei mai riuscito a parlare così. Fino ad ora ho osservato gli hyung partecipare alle interviste accanto a loro, e col tempo sono riuscito ad abituarmi a parlare un po’ di più anch’io, cosa che a volte permette anche a me di partecipare alle interviste. Sono stati davvero i miei hyung a rendermi ciò che sono. Se dal punto di vista musicale imparo guardando agli artisti stranieri, ho praticamente imparato tutto grazie ai miei hyung.
Q: Sei un tipo che esprime bene i propri sentimenti? JK: Non sono molto bravo a farlo. Mi imbarazzo a dire grazie, quindi lo faccio raramente. Ma ovviamente sono bravo a lamentarmi (ride). Riesco a dire queste cose con sicurezza, ma fare complimenti ancora mi imbarazza. Dire le cose tramite messaggio è in una certa misura facile, quindi credo di riuscire a farlo, ma dire queste cose di persona continua ad essermi difficile.
Q: I BTS sono un gruppo che cresce attraverso le storie dei loro album, e Jungkook è un ragazzo che sta crescendo coi BTS. JK: Quando penso a “Wings”, credo di avere molti punti in comune con il personaggio del Demian Sinclair. Un ragazzo che è volato via dalle cure altrui, e che è diventato un adulto, e io ho fatto la stessa cosa. Piuttosto che ritenerlo speciale, è un album che mi fa molto riflettere su me stesso, quando penso al suo concept. Mi fa pensare, “voglio anch’io diventare un vero adulto”. Quando guardo i miei hyung, penso sempre che sappiano far bene le cose da soli, che riescano a badare a se stessi, che continuano aportare a termine diverse cose, ma dato che io sono ancora molto carente, non c’è nulla di davvero importante che riesca a fare da solo. Non so fare il mio lavoro bene, quindi ho pensato “spero di migliorare nella mia tecnica, e di riuscire a realizzare molte cose. Voglio diventare una persona così”.
Q: Stai dicendo che vorresti scrivere delle canzoni? JK: In un certo senso, sì. Anche ieri, ho provato a lavorare con il midi (tipo di apparecchiatura musicale) da solo, ma ho finito con lo starmene lì fino alle 7 del mattino. Non ho mai imparato gli accordi del piano, quindi mi è difficile fare progressi. Anche gli hyung sono stanchi, quindi non mi va di disturbarli chiedendogli le cose che non so. Voglio che esca una certa nota in un certo punto, ma cercarla è difficile, quindi schiaccio ogni tasto del piano. È da tempo che dico all’agenzia di voler imparare velocemente a suonare il piano, è l’unico modo che mi permetta di iniziare a comporre, quindi ora sto davvero programmando di lavorare con il midi.
Q: Ma è necessario che tutti i membri di un gruppo facciano canzoni? JK: Solo perché 2 o 3 membri di un gruppo scrivono canzoni, non vuol dire che gli altri non lo debbano fare. Perché è un bene se tutti ci riescano. Inoltre, le emozioni musicali che piacciono a me sono diverse da quelle che piacciono a un altro membro. Vorrei creare anch’io una storia con i miei sentimenti, e ascoltarli attraverso la musica. Ma anche se provo a farlo, ancora non ci riesco, quindi è frustrante. Recentemente, poiché stavo suonando con il midi prima di andare a letto, ho pensato sarebbe bello riuscire in fretta a far comparire il mio nome tra i crediti dell’album.
Q: Che livello vorresti raggiungere? JK: Non l’ho ancora deciso. Voglio solo provare con calma a farlo. Non voglio affrettare le cose.
Q: Che tipo di emozioni musicali ti piacciono, personalmente? JK: Mi piacciono le canzoni molto tranquille. Ciò che è ricco di emozioni, triste. Qualcosa di più scuro, piuttosto che luminoso. Mi piace soprattutto ascoltare il suono del piano o della chitarra. Ascolto molta musica rumorosa, come l’hiphop o la musica elettronica, quando voglio darmi carica, ma di solito mi piace ascoltare canzoni molto tranquille, come le ballate pop.
Q: Ti chiamano Golden Maknae sin dai giorni del tuo debutto. Ci sono momenti in cui manchi di confidenza in te stesso? JK: Più che non avere confidenza, sono il tipo di persona che si chiude a guscio. Ad esempio, se sto ballando bene, penso di avere ancora molta strada da fare. O anche quando canto bene, “Non so cantare”. Sono una persona che passa questi momenti. Forse, tra dieci anni sarò ancora uno che con testardaggine si allena nel canto, e sarò uno che canterà davvero bene. La gente può anche pensare che io sia bravo a cantare, ma io sono fatto così.
Q: Il lavoro di un Idol richiede di portare sul palco un atteggiamento da “sono il migliore”? JK: Stare sul palco è tutt’altra cosa. Ho sempre pensato di dover mostrare tutto ciò che posso prima di lasciare il palco. Dopo aver lasciato il palco, ragiono sempre sulla mia attitudine. Piuttosto che dire che non ho fiducia, possono affermare di esser più vicino al dire che ho ancora molta strada da fare.
Q: “Wings” contiene i solo di ogni membro, e sembra siate arrivati ad uno stadio in cui ognuno di voi, gradualmente, mostra i propri colori, in diversi modi. Quale credi sia il tuo ruolo, all’interno dei BTS? JK: Sarei curioso di sapere che tipo di presenza io sia nel gruppo e cosa pensino di me gli altri hyung, ma non ho mai chiesto. Sarò mai in grado di chiedere qualcosa come “cosa pensi di me?”? (Ride). Penso solo di voler essere una persona d’aiuto, e che non intralci il gruppo. Inoltre, ovviamente anche gli altri membri stanno lavorando bene, ma spero di essere qualcuno che facesse sentire la sua assenza, se non sono lì. Vorrei essere un membro che faccia parte della sinergia tra noi sette.
Q: Per fare ciò, è importante che individui qualcosa di strettamente tuo. JK: Non ce l’ho ancora. Non ho ancora nulla di sostanzioso. Questo è ciò che penso. Ecco perché ho ancora bisogno di imparare molto, di lavorare più duramente, e di migliorare velocemente le mie abilità. Trovare una cosa tutta mia è, in un certo senso, il mio obiettivo di vita.
Traduzione in italiano a cura di Bangtan Sonyeondan – BTS Italia
Via: @ctribeat
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