Jungkook: “Spero che questa sentimento non svanisca mai”
Ho avuto l’occasione di intervistare i BTS in passato, al tempo del loro debutto. Durante l’intervista, Jungkook aveva un piccolo tic. Quando l’ho rivisto, tempo dopo, lo aveva corretto. Ha lavorato molto su sé stesso per cambiare. E, a distanza di sette anni, ho incontrato Jungkook di nuovo.
Hai diretto il video musicale di “Life Goes On”, la title dell’album BE.
Jungkook: Sin dall’inizio ero molto ansioso di dirigere il video musicale. La mia idea iniziale era quella di fare una sinossi, discuterne con il regista con cui stavo lavorando, fare delle riprese e editarle, ma avevamo poco tempo, quindi ho lavorato al video mentre scambiavo delle idee con il regista. All’inizio c’erano moltissime scene con lypsinc, ma ne abbiamo eliminate alcune per aggiungere più scene in cui si percepissero meglio le emozioni dei membri. Non è stato semplice unire le varie scene, ma ora penso di sapere meglio quali elementi servano mentre si gira un video.
Hai girato alcuni “Golden Closet Films” che sono stati caricati sul canale YouTube dei BTS e adesso hai girato un video musicale.
Jungkook: Quando ci trovavamo sul posto degli shooting, c’erano i direttori che si occupavano prima di quello che serviva per i servizi fotografici, quindi io mi limitavo a girare alcune scene dei membri qui e là durante i vari scatti. Una volta stavamo facendo delle riprese in un posto bellissimo, quindi quando i membri mi hanno chiesto di fotografarli in determinate pose, l’ho fatto.
Che foto ti sei fatto da solo?
Jungkook: Ero nelle loro (ride). Neanche nelle scene dei Golden Closet Film ci sono. In un certo senso rimango in disparte. Il regista ha ripreso le mie scene nel video musicale, dato che non potevo farlo da solo, quindi in quei momenti mi sono rilassato un po’. Ho provato a fare delle belle riprese dei membri. Dato che si trattava di un video del gruppo e non un video mio, volevo mostrare cosa stesse accadendo ad ogni membro e al gruppo, non solo i pensieri individuali. Ogni persona che guarda il video potrebbe sentirsi in maniera differente, ma volevo mostrare che noi proviamo le stesse cose che provano gli altri, che siamo nella loro stessa situazione.
Ti vengono fatte molte foto, ma non presti molta attenzione a quelle in cui ci sei tu.
Jungkook: Non mi è mai piaciuto molto farmi fare le foto (ride), di solito quando le faccio sono insieme agli altri mentre lavoriamo ovviamente, ma è difficile per me prendere il telefono e scattare dei selfie. Quindi ogni volta che ne ho la possibilità faccio foto e video ai membri.
Ti viene ancora difficile farti delle foto?
Jungkook: Mostro sempre le mie espressioni migliori quando devo, ad esempio per i photo book, ma non è semplice. Per i video non ho problemi però. Anche se non sono nervoso quando canto davanti a migliaia di persone, se devo cantare o parlare davanti ad un gruppo ristretto di ascoltatori, divento super nervoso. Non mi sento mai così quando sono sul palco, ma forse trovo difficile fare cose che per me sono imbarazzanti.
Sembra come se tu avessi fatto una distinzione tra le parti del lavoro che ti piacciono e quelle che ti mettono in difficoltà.
Jungkook: La parte relativa alla musica, come le registrazioni, comporre o scrivere i testi delle canzoni, filmare i video musicali e cose del genere vanno bene, ma tutto ciò che è al di fuori probabilmente per me rappresenta una sfida.
In BE ognuno di voi ha spiegato i propri sentimenti riguardo al lavoro nella vostra canzone “Dis-ease”. In questi sette anni devi aver provato momenti di piacere e difficoltà relativi al lavoro, come hai fatto a superare i momenti difficili?
Jungkook: In realtà, riesco a capire molto bene i miei problemi, quindi per la maggior parte delle volte sto bene. Riesco a sistemare i problemi di volta in volta, sperimentando, non limitandomi semplicemente a ricercare la soluzione. Sono in continua crescita, la mia personalità cambia grazie all’ambiente che mi circonda. Penso di aver imparato ad affrontare le cose che trovavo difficili vivendole un po’ alla volta.
Parlando di crescita, la traccia “Skit” è stata davvero memorabile. L’avete registrata il giorno dopo che “Dynamite” ha raggiunto la prima posizione nella Billboard Hot 100. Nella traccia “Skit” del vostro album di debutto avevate parlato di quello che avevate fatto prima del debutto mentre in questo nuovo album, nell’omonima traccia, avete parlato dell’essere arrivati primi nella Billboard Hot 100.
Jungkook: Quando ero un trainee, vedevo gli hyung fare rap e pensavo “Wow, sono davvero fighi”, dopo aver passato ogni giorno insieme, me n’ero dimenticato (ride). A volte rileggo i testi che hanno scritto, li vedo ballare e ascolto quello che dicono quando siamo sul palco e penso “Oh, giusto. Ecco che persone sono. Sono cambiati tanto.” Sai, non te ne accorgi quando vivi con la tua famiglia, ma se non li vedi per molto tempo, ti mancano. Potresti persino piangere. Noi siamo come una vera famiglia. Un’autentica famiglia! (ride)
Della tua “autentica famiglia” (ride), ognuno ha inserito le proprie canzoni in BE e le canzoni di gruppo sono state scelte in modo spontaneo. Com’è stato fare l’album così?
Jungkook: Abbiamo parlato con la compagnia per la data di scadenza entro cui l’album doveva essere pronto, e poi abbiamo organizzato le nostre idee. È così che abbiamo fatto le canzoni. Poi le abbiamo riascoltate insieme, e se pensavamo non fossero il massimo tornavamo a lavorarci su. Ci siamo ritrovati e poi abbiamo pensato “Hey, perché non facciamo così: potremmo fare una canzone di gruppo” oppure “Di cosa dovrebbe trattare”, abbiamo scambiato molte idee.
Quali sono state le reazioni degli altri alla tua canzone “Stay”?
Jungkook: Quella canzone inizialmente doveva far parte del mio mixtape. Avevamo scelto un’altra canzone per l’album, ma poi V dopo averla sentita ha detto “Questa canzone di Jungkook è molto bella”, allora anche gli altri l’hanno ascoltata e hanno detto che era migliore rispetto all’altra, e in qualche modo (ride) “Stay” è finita nell’album. Il messaggio dell’altra canzone era “Anche se siamo lontani, rimani dove sei”. La canzone che ho scritto io è incentrata sullo stesso tema, quindi sono contento sia stata inserita in BE. All’inizio volevo parlare di come siamo sempre insieme, usando la parola inglese “wherever” (ovunque). Volevo dire che siamo sempre insieme, anche quando non lo siamo, ma Namjoon ha sentito il messaggio che volevo dare e ha suggerito come parola “Stay” dicendo che avrebbe potuto essere una scelta migliore. Mi è piaciuto come suggerimento, quindi l’ho cambiato. Mi ha davvero aiutato a riorganizzare i miei pensieri, dato che non sono sempre bravissimo a scrivere quello che vorrei dire.
Ci si potrebbe spingere a dire che il testo è commovente, ma la canzone è arrangiata in EDM.
Jungkook: Mentre creavamo la canzone ci siamo immaginati di esibirci per i fan, saltando su e giù con loro.
Sembra che i tuoi fan ti manchino molto.
Jungkook: Questo album ci ha colpiti diversamente, con la situazione che c’è ora. Dato che il mondo sta lottando contro COVID-19, abbiamo dovuto rimanere lucidi e trasmettere questo messaggio ai fan.
Cosa si devono aspettare i fan dal momento in cui vi rivedrete?
Jungkook: Niente di particolare, ma riguardando le nostre vecchie esibizioni, l’espressione del mio volto era strana e i miei movimenti non sempre erano perfetti. Continuo a lavorare per migliorare, quindi spero che quando i fan mi rivedranno, potranno pensare che le mie esibizioni siano fantastiche e che la mia energia riesce a riempire il palco.
Sei soddisfatto del tuoi aspetto nei tuoi ultimi lavori?
Jungkook: Non sono soddisfatto al 100%, no. Quando ci siamo esibiti recentemente con “Dynamite” continuavo a vedere le mie imperfezioni.
La tua scena iniziale in “Dynamite” è stata veramente di impatto. Nonostante la situazione di COVID-19, sei riuscito ad esprimere un senso di vitalità e a sembrare sereno, come se stessi spiegando di cosa tratta la canzone.
Jungkook: A dire il vero, il primo giorno di riprese per il video dovevo filmare per prima la mia parte, ma stavo così male che abbiamo dovuto rimandare alla fine delle riprese. Quindi quando poi è arrivato il momento, mi sentivo più rilassato quando ho registrato.
Quindi, è questo che ottieni quando sei rilassato! (ride)
Jungkook: Sì, mi sono rilassato e qualcosa dentro di me è scoppiato e ha fatto tipo “boom”, quindi poi ho registrato la scena come volevo. (ride)
È affascinante come una persona che è solita esibirsi come fai tu, durante i tour negli stadi, possa sentirsi nervosa durante le riprese e riuscire comunque in maniera eccellente.
Jungkook: A volte sono una persona timida. In passato, quando mi chiedevano di cantare, non riuscivo, ad esempio quando ero davanti a adulti o professori. Sono ancora un po’ così. Se inizio a pensare “Oh, non posso farlo”, poi alla fine non ci riesco veramente. Anche in casi in cui avrei potuto fare bene.
Perché pensi sia così?
Jungkook: Mi sento così anche per il ballo e il canto, non so neanche comporre delle fantastiche melodie. Mi sento sempre come se fossi un po’ nel mezzo. Ma penso anche di avere delle caratteristiche solo mie, quindi mi piacerebbe far capire alle persone che tipo di persona sono, tranquillamente e lentamente. Sì, qualcosa del genere. (ride)
Ma quando guardi indietro alle tue canzoni ed esibizioni, in maniera oggettiva, riconosci i tuoi cambiamenti, no?
Jungkook: Ci sono stati molti cambiamenti. La mia voce è cambiata molto, sono diventato più alto ed è cambiata la mia corporatura, anche la mia struttura facciale. Riconosco che all’inizio potevo essere un po’ impacciato, ma dopo un po’ ho iniziato a pensare: “La mia gestualità è migliore ora, ma penso di essere troppo rigido quando ballo.” E dopo tempo: “Adesso ballo bene, la gestualità è buona, ma faccio delle espressioni strane”. Dopo altro tempo, dicevo: “Adesso ho sistemato le espressioni, ma non c’è una mossa di impatto” (ride). È così che lentamente sono cambiato, e così le mie azioni, pensieri, sogni, le cose importanti e quello che volevo fare, tutte queste cose sono cambiate adattandosi alle situazioni.
Anche in BE ci sono stati dei cambiamenti. In “Life Goes On”, trascini la voce e il tono per tutta la canzone, come se le parole scorressero.
Jungkook: È vero. Penso che sia importante. Secondo me, in quel caso, la voce doveva fondersi con la canzone, piuttosto che risaltare. Il testo dice che il mondo si è fermato, ma non posso continuare ad essere triste, la vita va avanti, continua a scorrere. Volevo mettere un po’ di me in quella complessa e impercettibile tristezza. Ho sentito come avevano registrato le loro parti gli altri, e poi ho cantato cercando di far sì che tutto di fondesse bene insieme. Ho cambiato spesso il tono di voce, sperimentando quale suonasse meglio, fosse più pulito. Ho provato diverse cose durante le registrazioni, le esibizioni e le prove.
Quando guardi indietro, dopo tutto quello che è cambiato, non senti di aver realizzato grandi cose?
Jungkook: Non presto molta attenzione a ciò che è già accaduto in realtà Mi concentro di più su quello che si deve fare adesso, quindi raramente mi capita di pensare “Sono migliorato molto rispetto a prima”, o “Ho fatto un buon lavoro”.
Sembri incontentabile, in modo positivo.
Jungkook: Sì, è così che voglio continuare a vivere, e spero che questo sentimento non svanisca mai.
Con i BTS hai avuto un immenso successo. Cosa ti fa venir voglia di continuare a fare e di migliorarti?
Jungkook: Voglio mostrare alle persone chi sono: come parlo, come mi comporto, come canto, eccetera. Dopodiché, voglio essere riconosciuto grazie a quello che faccio e grazie alle persone che riescono a vedere in me il bravo ragazzo che sono. Voglio fare queste cose una alla volta. Voglio essere apprezzato come Jungkook, come il vero me.
Quale pensi che sia la fonte di quell’energia, l’energia per continuare a migliorare, nonostante abbiate già raggiunto tanto?
Jungkook: Penso che sia il mio cuore a dirmelo. I BTS sono stati in grado di arrivare tanto in alto grazie ai membri, alla compagnia e ai nostri fan. Ma mi domando sempre, se avrei mai potuto ricevere un riconoscimento del genere da solo, quindi ho questo desiderio di buttarmi in qualche sfida da solo. Ci sono molte cose che voglio fare e ottenere.
Continuando a migliorare, che tipo di persona vorresti diventare?
Jungkook: Una persona che è pazzesca in quello che fa (ride). Le persone così sono fighe anche quando fanno cose diverse. Ho ancora molta strada da fare. Sento che potrei essere più accattivante e attirare più di persone, migliorando un certo numero di cose, provando ad essere più sicuro del mio canto o del modo in cui ballo e mi esibisco. I BTS significano e sono più importanti di me stesso per me, quindi non sto dicendo di voler fare qualcosa come solista. Ma spero di arrivare ad un punto in cui riesco ad esibirmi da solo in uno stadio pieno di persone per tre o quattro ore.
È chiaro che il tuo lavoro, la musica, sia molto importante per te.
Jungkook: Non devo mai lasciarlo. Ecco cosa penso sempre. Devo tenermelo stretto, anche se dovesse annoiarmi, anche se non volessi più saperne niente o sembrasse una seccatura. Voglio continuare a fare musica. La strada potrebbe essere ancora lunga, ma voglio dimostrare chi sono attraverso la mia musica.
In passato hai detto che il tuo MBTI (indicatore di personalità) è ISFP, quindi ho dato un’occhiata. Ovviamente il test del MBTI non può descrivere perfettamente una persona, ma dice che le persone ISFP tendono ad essere degli “artisti curiosi”. La tua risposta mi ha fatto venire in mente questa cosa.
Jungkook: Mi sembra corretto. Anche io ho guardato i tratti della personalità ISFP, ed è stato interessante (ride).
Forse è questa la ragione per cui ti prefiggi degli obiettivi tanto alti. Sembri avere degli standard alti e voler continuare a crescere.
Jungkook: Sono un po’ come la cima di una montagna nebbiosa (ride), non riesco ancora a vederli.
Hai continuato la scalata per sette anni, non perdendo la tua curiosità. C’è qualcosa che vorresti dire alle persone che sono rimaste a guardarti per tutto questo tempo?
Jungkook: Umm… Bhe, siamo in sette noi, e tutti e sette continuiamo a correre guardando avanti. Quindi è possibile che potremmo stancarci, uno alla volta, e arrenderci, no? Ma se più persone si uniscono a noi, possiamo sostenerci a vicenda e aiutarci a rialzarci se qualcuno cade. È così che mi sento. Ci sono persone che ci supportano dall’inizio, che ci hanno guardati tutto il tempo, e grazie a loro il numero delle persone che ci seguono è aumentato, e tutti loro ci tengono in carreggiata, quindi l’unica cosa che posso dire è: grazie. Non eravamo nulla di speciale, davvero (ride), ma loro hanno continuato ad apprezzarci e a sostenerci, e il miglior modo in cui possiamo ripagarli è dargli tutti noi stessi attraverso la nostra musica e le nostre esibizioni. Loro mi spingono a lavorare sodo, anche su quello che trovo difficile (ride). Gli sarò eternamente grato.
Proprio come nell’ultima frase di “Stay”.
Jungkook: “Siamo insieme”.
Traduzione a cura di BTS Italia (Rebecca)
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