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RM rimane sincero in ogni momento

La gioia di ammirare la bellezza, la passione nel rimanere umile ed imparare, la determinazione di combattere l’autocompiacimento: l'essenza della giovinezza, l’essenza di RM

Siccome è un’intervista scritta, immagino che tu stia rispondendo a queste domande quando ti è più comodo. Potresti dire ai lettori dove stai scrivendo e che ore sono? Che cosa vedi intorno a te ora?

Non volevo scrivere le risposte mio sul telefono, così ho aspettato fino a quando non sono potuto tornare nel mio studio e accendere il mio computer. Sono le 10:30 di un sabato sera, e sono seduto su una sedia nel mio studio, dopo essermi allenato in palestra ed aver lavorato ad alcune canzoni. Guardandomi intorno, noto un dipinto di Yun Hyong-keun che decora il muro già da un po' di tempo, e l’attrezzatura dello studio. Sono circondato da oggetti familiari.

Hai in agenda un servizio fotografico per la copertina di Vogue Korea al Korea Furniture Museum. I tuoi fan si aspettano che partecipi a questo shooting con uno scopo che va oltre la semplice produzione di belle immagini. Qual è il tuo obiettivo per la prossima copertina di Vogue?

È la prima volta che compaio su una copertina da solo, e la rivista è Vogue, tra tutte le riviste! I miei fan hanno ragione ad aspettarsi non solo foto piacevoli alla vista, ma foto che rappresentano chi sono, cosa penso, cosa credo. Ci sono tante altre persone che sarebbero più gradevoli di me da vedere in copertina. Dato che sto facendo questo servizio in collaborazione con Bottega Veneta, spero anche che la filosofia del brand traspaia, ma in modo meno ovvio.

Un artista spesso soffre da solo durante il processo di creazione ed espressione, ma alcuni processi creativi, come il prossimo servizio fotografico, possono essere molto collaborativi, coinvolgendo molte persone. Quali sono le tue regole per collaborare con gli altri e raggiungere un certo risultato artistico?

In questi giorni mi ritrovo ad incontrare e lavorare con molte persone nuove. È stimolante ed ispirante perchè ero solito lavorare da solo, o con pochissime persone. Per quanto riguarda le regole… direi che ci sto ancora lavorando. L’unica regola a cui riesco a pensare ora è di assicurarmi che qualsiasi storia su di me trasmetta le mie convinzioni creative, qualunque sia il mezzo creativo. Per comunicare queste convinzioni credo di dover considerare la mia vita da molteplici punti di vista e vivere a pieno ogni giorno. Credo che la creatività derivi da una dedizione alla vita e un impegno a suonare. Provo a non dimenticare il fatto che la creazione artistica è un lavoro come qualsiasi altro.


Hai scambiato dei commenti su Instagram con Matthieu Blazy, direttore creativo di Bottega Veneta, con Blazy che ti ha dato il benvenuto alla famiglia del brand postando foto della tua campagna. Hai risposto che eri felice di unirti allo sforzo. Hai partecipato alla sfilata Autunno/Inverno 2023 di Bottega Veneta a Milano lo scorso febbraio. Hai parlato a lungo di musica e arte in varie occasioni, ma non hai condiviso i pensieri riguardo la moda. Che cosa significa per te?

Ricordo di essere rimasto piuttosto colpito quando ho sentito da qualche parte che “la moda è ideologia”. Potrebbe sembrare un’esagerazione, ma ci ho visto un pò di verità in questo. Ho sempre pensato alla moda come l’affermazione del proprio atteggiamento. Non puoi andare in giro nudo, no? La moda sembra fornire uno strumento elegante e discreto per l'espressione di sé, ma non in modo da dover convincere gli altri a considerarti e a seguirti. Ultimamente però, cerco di non leggere troppo in profondità le cose, in parte perché ho imparato che questa abitudine può consumarmi. Nonostante ciò, amo ancora la moda e ne riconosco l'importanza. La mia stessa moda si è evoluta nel tempo, dallo street al gotico, dal casual americano al minimal.


Sei conosciuto per il tuo amore per le arti figurative, specialmente le opere di artisti coreani. Hai menzionato, nella tua ultima intervista con Vogue, che “appendere un’opera d’arte a casa è un’esperienza spirituale”. Personalmente, ho avuto il mio primo incontro personale con l’arte alla mostra di Mark Rothko tenutasi al Hangaram Art Museum nel 2015. Le sue astrazioni rosse sembravano inghiottirmi completamente. Ho persino sentito un bambino vicino dirmi “voglio dipingere colori così”. Hai mai avuto un’esperienza simile? Un potente primo incontro con l’arte?

Dato che i nostri ricordi tendono a modificarsi involontariamente, non posso garantire l’accuratezza dei miei, ma credo di aver avuto un momento come quello mentre osservavo i dipinti di Monet, Van Gogh e Seurat all’Art Institute di Chicago. Credo fosse verso la fine del 2018. Ero in tour in quel momento, ma decisi di usare un po' del mio tempo libero per visitare un museo quel giorno. Quando ho visto quei dipinti famosi che avevo visto solo sui libri di arte o su Internet e ho realmente percepito i loro matières e la loro presenza, sapevo di aver fatto la scelta giusta. Non ho talento pittorico, quindi non ho potuto fare a meno di meravigliarmi, di restare a bocca aperta per i colori incredibili e le tecniche di quegli artisti esperti. Per qualche motivo, sono rimasto molto colpito da "Una domenica pomeriggio sull'isola della Grande-Jatte".


Le mostre che visiti e le opere d’arte che fotografi e pubblichi sulla tua pagina Instagram sono diventate virali. Questo fenomeno ti mette probabilmente sotto pressione, ma ti rende anche orgoglioso di poter usare la tua piattaforma per presentare al pubblico grandi opere d’arte. C’è qualche motivo particolare per cui ti piace condividere con il pubblico l’arte che vedi alle mostre?

Ne ho parlato qualche volta altrove, ma considero un account Instagram – specialmente se di una figura pubblica – come un canale di cura. Mostra ciò che interessa al titolare dell’account, cosa vogliono rivelare ed esprimere di sé stessi. Sì, a volte trovo il mio ruolo da influencer d’arte un po' pesante, ma posto queste mostre e opere d’arte nella speranza che le persone che mi apprezzano e che mi seguono sui social media ne traggano anche un certo piacere. Specialmente perché mi piacerebbe che i membri della generazione più giovane, incluso me stesso, si interessassero di più all’arte moderna e contemporanea coreana, così come alle forme d’arte più classiche.


Sembri essere più interessato ai dipinti e all'artigianato rispetto all’arte mediatica o performativa. Come mai?

Beh, credo che l’arte mediatica e performativa sia più complessa e richieda più sforzo per essere apprezzata. Penso sia importante vedere e vivere l’arte negli spazi in cui è destinata ad essere mostrata, come le gallerie. Ma è difficile per me passare un’ora o più a guardare uno spettacolo mediatico o qualche opera d’arte performativa in un certo luogo. Man mano che mi appassiono all’arte, tuttavia, mi aspetto di sviluppare sempre maggiore interesse per queste forme d’arte. Trovo i lavori di Nam June Paik, Lee Seung-Taek, Hito Steyerl e Bruce Nauman davvero affascinanti. Non ho ancora assistito a nessuna arte performativa dal vivo. Quello che vedo su Youtube mi sembra un po' debole. Mi piace visitare mostre d’arte non solo per l’arte in sé, ma anche come passatempo, per un cambio di scenario. Mentre osservo dipinti e artigianato amo interpretare e analizzare i matières e le storie dietro ad essi. Ad essere sinceri i dipinti e l’artigianato sono più belli e più accessibili, non è vero? Penso sia difficile da negare.

La tua passione per la cultura e per acquisire conoscenza è stata mostrata appieno quando hai partecipato al talk show coreano The Dictionary of Useless Human Knowledge (Alsseulinjab). Man mano che si acquista esperienza, e si ottiene anche una certa reputazione o un certo successo nel proprio campo, si può diventare testardi e smettere di ascoltare gli altri. Essere una superstar globale può avere un effetto simile. Per questo motivo è ancora più sorprendente e fantastico vedere che ti impegni a rimanere aperto mentalmente, senza smettere di imparare. Perché vuoi imparare così tanto? Cosa stai imparando in questi giorni?

Anche io resto sorpreso da persone che restano aperte mentalmente anche a 50, 60, o addirittura a 70 anni. Essere bombardati da informazioni come lo siamo di questi tempi può rendere chiuso di mente anche un trentenne.

Cerco di essere consapevole dei miei limiti e delle mie debolezze. Cerco di superare l'iniziale sensazione di disagio o pregiudizio che può capitarmi di avvertire quando scopro nuove cose. Per quanto riguarda il mio desiderio di acquisire conoscenza, penso sia naturale voler imparare e studiare durante il corso della vita. Ci sono così tante cose di cui conosco pochissimo ma che trovo interessanti. Penso di poter diventare migliore e più saggio studiando l'arte, la storia, l'estetica, l'architettura, la storia mondiale, quella coreana e varie altre materie. Ultimamente sono affascinato dalla fotografia e dall’arte antica.

Mi piace la canzone su cui hai lavorato assieme a So!YoON! per il suo ultimo album. Mi piacciono anche le tracce in collaborazione con youjeen e parkjiyoon sul tuo album da solista. Mentre ascolto quelle canzoni, non posso fare a meno di pensare che, come artista, tu sia senza limiti, uno spirito libero. Con che tipo di musicisti ti piace collaborare?

Penso che in passato avessi degli standard riguardo al tipo di artista con cui avrei voluto collaborare, ma non ne sono più così certo. Qualsiasi cosa faccia, però, tendo ad essere attratto da persone sicure di sé e che puntano allo stesso tempo a qualcosa di più grande; persone che non solo hanno la volontà, ma anche la capacità e il talento di costruirsi il proprio percorso. Probabilmente è attraverso queste persone che cerco di trovare la mia storia, non importa se hanno nomi conosciuti o meno.


Hai detto che il tuo sogno è quello di vivere nel presente. Da dove viene? In che modo ti impegni a rimanere concentrato sul momento che stai vivendo?

Dato che è da un po’ di tempo che sono coinvolto nella musica e nell’arte, penso che tutti gli sforzi in questi campi siano indirizzati verso il tentare di esistere fuori dal tempo. Ad un certo punto, però, ti rendi conto che l’ironica scorciatoia per l’eternità è essere completamente immersi nel presente. In questa epoca — forse particolarmente in Corea — le nostre menti tendono a vagare verso il passato o il futuro. Rimpiangiamo, aneliamo, desideriamo cose che sono passate o cose che probabilmente non si realizzeranno mai, anche se siamo bloccati nel presente. Magari passo una giornata senza fare nulla di importante, ma alla fine del giorno cerco di dirmi che ho fatto tante piccole cose e ho pensato tanti piccoli pensieri. Inoltre cerco, in maniera cosciente, di non essere troppo emozionato per le belle cose o troppo spaventato per le cose negative che potrebbero succedere. È estremamente importante avere una routine e rispettarla. Negli ultimi tempi mi attengo ad una routine basata su alcune parole chiave come: lavorare, bere, mostre d’arte, allenamento e passeggiate, aggiungendone alcune o togliendone altre quando serve. Non è male.


Hai detto che ritieni importante mantenere un equilibrio tra vita privata e lavoro, e che sei stressato quando questo equilibrio viene a mancare. Non è molto facile per gli artisti mantenere questo equilibrio, o sbaglio? Cosa significa per te bilanciare vita privata e lavoro?

Lo ripeto sempre, ma l’arte alla fine dei conti viene dalla vita. Credo di poter creare qualcosa di fantastico solo se continuo a mettere al primo posto il vivere e il suonare. Non voglio fare musica per il gusto di fare musica, l’arte per l’arte, eccetera. La vita viene sempre prima, lei stessa crea l’equilibrio necessario per lavorare con profitto. Penso sempre di essere un equilibrista sulla fune, e cerco di godermelo più che posso. Creare è come una punizione. Ma cerco di sopportarla con piacere, considerandomi fortunato perché faccio un lavoro creativo.



Cerco di diventare una persona migliore. Nel suo racconto breve "30", Kim Ae-ran scrive: "Come sono cambiata finora? Temo di essere diventata solo una persona che spende un po' di più, che non si fida degli altri, che è perspicace solo quando si tratta della qualità dei beni che sta per comprare. Temo di essere diventata un'adulta patetica". Cosa significherebbe per una persona come te diventare una persona migliore?

Credo che cercare di diventare una persona migliore sia una capacità passiva che tutti applichiamo alla nostra vita. Tutti vogliamo diventare persone migliori. Ma abbiamo bisogno della nostra personale definizione di cosa sia una persona migliore, proprio come ciò che comporta amare è molto più importante delle parole "ti amo", per esempio. Scommetto che la risposta varia da persona a persona. Ho citato le parole chiave su cui baso la mia routine e la mia vita. Cerco di concentrarmi su queste parole chiave per rimanere equilibrato, continuare a imparare, a suonare e relazionarmi con gli amici ed essere gentile con chi mi circonda. È molto difficile diventare una persona migliore, anche solo per il fatto che si tratta di un viaggio che dura tutta la vita. Per questo ammiro chi ha vissuto a lungo ma continua a cercare di migliorarsi. Mi sembra quasi di vedere delle aureole intorno alle loro teste. Se ci fossero più persone così, il mondo non sarebbe un posto migliore?


Hai provato qualcosa di nuovo di recente e ti è piaciuto? C'è qualcosa che non hai ancora provato ma che vorresti provare in futuro?

In questi giorni incontro sempre nuove persone, faccio amicizia e inizio a lavorare con loro. Credo che la mia vita sociale fosse piuttosto limitata fino a metà dell'anno scorso. Conoscere nuove persone a volte può sembrare molto faticoso, mi fa sentire in imbarazzo e a volte persino timido, ma sento che queste nuove interazioni mi stanno cambiando. Finché manterrò il mio equilibrio durante questi nuovi incontri, credo che i risultati saranno positivi sia per me che per il mio pubblico. Diventare un modello da copertina per Vogue è un'esperienza molto nuova anche per me. Sono grato per questa opportunità. Rimanete tutti in salute. (VK)






 

Traduzione a cura di BTS Italia.

Prendere solo con crediti

Intervista con Vogue Korea

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